Tilda & David, Bowie & Swinton, gemell* d’elezione. Quando Swinton esordisce al cinema (Caravaggio, Derek Jarman,1986), Bowie ha già cambiato pelle almeno quattro volte, restando, in fondo, sempre se stesso. Ma la somiglianza è innegabile e l’affinità si stabilisce immediata: questione di fotogenia, questione di androginia, i due iniziano presto a giocare sul motivo dell’interscambiabilità, del doppio, dello specchio e oltre.
Il profilo affilato, biondi entrambi, dotati di uno sguardo magnetico quanto inafferrabile, fatti l’uno dell’altra (e l’una dell’altro) ed entrambi della materia di cui sono fatti i sogni (dei fans). Così spudoratamente che, subito dopo la morte di Bowie, Swinton ha dovuto smentire pubblicamente: lei NON sarebbe stata protagonista di alcun film sulla vita di lui.
A questa coppia dalla trasmutazione interna senza soluzioni di continuità abbiamo voluto dedicare le immagini della nostra campagna di Tesseramento FIC 2023-2024, scegliendo due fotogrammi che si rispondono in controcanto, da due film straordinari: Furyo (Merry Christmas Mr. Lawrence, 1983) di Nagisha Oshima (accompagnato da un devoto “grazie” in filigrana a Ryuichi Sakamoto) e Solo gli amanti sopravvivono (Only Lovers Left Alive, 2013) di Jim Jarmusch.
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